Da quest’anno parte un progetto di collaborazione fra il nostro centro yoga e Ravenna Sub, che inserirà nei prossimi corsi di immersione in apnea la pratica dello yoga.
Da cosa nasce questa collaborazione?
La risposta è semplice, quasi intuitiva! Lo yoga è entrato a far parte del mondo dell’apnea già da diversi anni, e chi conosce un po’ questo sport ne è al corrente.
Il perché sta nei punti in comune tra queste discipline.
Uno dei punti di contatto più evidenti è quel particolare stato psichico, che possiamo definire “meditativo”, che si ricerca in entrambe le discipline, cioè quello stato mentale contraddistinto da
- assenza di pensieri vorticosi
- calma distaccata
- lucidità nell’azione
Per potersi avvicinare a questa condizione occorre sviluppare la qualità del rilassamento del corpo, che lo yoga studia in modo raffinato. Tale qualità risulta fondamentale in chi si immerge sott’acqua, dove il risparmio dell’ossigeno è fondamentale per la qualità e la durata dell’immersione.
Arriviamo così al punto fondamentale di unione di questa discipline, e cioè l’importanza della respirazione. Lo yoga studia da sempre il respiro, dedicandogli una parte specifica chiamata “pranayama”. Nell’immersione è proprio grazie alla conoscenza e al controllo del respiro che diventa possibile mantenere l’apnea a lungo.
In sintesi, la conoscenza profonda del corpo e l’esplorazione delle sue possibilità in relazione alla dimensione psichica, come ricerca di uno stato di benessere, sono i motivi dell’incontro di queste due discipline, sicuramente diverse ma in sintonia tra loro.