Un dolore al ginocchio che mi accompagna da alcuni mesi mi fornisce lo spunto per condividere una riflessione su come affrontare la pratica e sul perché e importante farla quando non si è in perfetta forma.
È interessante mettersi sul tappetino e iniziare una seduta di yoga quando abbiamo piccoli dolori, ovviamente dopo aver valutato la necessità o meno di un consiglio medico.
La mente e il corpo sono le due facce della stessa medaglia, energia e materia che diventano interscambiabili. Modificando il nostro corpo attraverso la pratica consapevole di asana e respiro, noi modifichiamo indirettamente i nostri pensieri e il modo di vedere le cose.
Il cambiamento è – per tutti gli aspetti del nostro quotidiano – la normalità: ciascuno di noi affronta ciclicamente momenti più o meno difficili, e si evolve continuamente.
Imparare a fare yoga in ogni condizione con costante curiosità e interesse piuttosto che scoramento o esaltazione è il modo giusto per riportare senso allo yoga.
Quando abbiamo un problema e dobbiamo modificare il nostro modo di fare, sarà capitato a molti di sentirsi inizialmente infastiditi; possiamo invece accogliere questa condizione occupandoci di noi stessi con un ascolto più amplificato e sottile.
Dobbiamo fare un passo indietro e adottare un atteggiamento maggiormente riflessivo verso noi stessi, verso ciò che facciamo e verso il come lo facciamo.
Fare un passo indietro non vuol dire bloccarsi e rinunciare, ma fare con ciò che in quel momento si ha a disposizione, ed essere nel presente.
Come si traduce tutto ciò in pratica? Mi metto sul tappetino e mi lascio guidare dal corpo, perché il corpo ha preso il sopravvento e vuole essere ascoltato. Quindi, cerco di calibrare e miscelare perfettamente l’ascolto e la tecnica, cioè quello che il corpo “vuole fare” con ciò che il corpo “deve fare”.
La mente aperta non giudica, non confronta e non si cristallizza sul benessere o sul malessere, ma fluisce adattandosi, momento per momento, al presente.
Fare yoga bene non dipende dal fatto che abbiamo o no problemi fisici, ma da quanto sappiamo applicarne la bellezza tecnica e i principi ad ogni condizione psico-fisica.
Impariamo a fondare le nostre azioni sulla realtà, e non su un’idea che abbiamo in testa: questo richiede un aggiornamento continuo su noi stessi, dove nulla è scontato e meccanico.
Dal punto di vita tecnico, in linea generale dovrò lasciare riposare la parte dove c’è dolore e lavorare attorno ad essa per riportare equilibrio e riorganizzare l’energia all’interno del corpo.
Per quanto riguarda l’atteggiamento, un problema ci dà l’opportunità di essere maggiormente nello yoga perché siamo più in contatto con noi stessi e più sensibili: dovremmo mantenere la stessa qualita mentale anche quando siamo in forma
Solo così lo yoga ci insegna come essere in salute in senso lato.